Boito librettista e compositore: Arrigo Boito e la genesi del Nerone nell’Archivio Storico Ricordi

Alla Casa della Musica, fino al 17 novembre, la mostra dedicata al Nerone di Boito, opera che lo vede impegnato nella doppia veste di librettista e compositore.

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Il Settore Casa della Musica del Comune di Parma presenta un innovativo ed affascinante percorso espositivo alla scoperta del Nerone di Arrigo Boito, in collaborazione con Archivio Storico Ricordi, che rende disponibili in questa occasione i propri esclusivi materiali iconografici e documentari.

La mostra, si snoda tra Casa del Suono e Museo dell’Opera, dove sono realizzati approfondimenti e ascolti storici, a cura dell’Archivio Storico del Teatro Regio, e lo spazio espositivo appositamente attrezzato al primo piano di Casa della Musica, che vede protagonisti i materiali di Archivio Ricordi.

Una ulteriore e preziosa collaborazione si realizza inoltre con il Dipartimento di Musicologia di Cremona, che partecipa a questa iniziativa mettendo a disposizione una vera chicca, i rulli per autopiano del Nerone, incisi nel 1924 proprio in occasione della prima rappresentazione alla Scala, il cui suono potrà rivivere oggi grazie ad un progetto di recupero guidato dal professor Pietro Zappalà, che interverrà con una dimostrazione esclusiva sul funzionamento dei rulli per autopiano domenica 13 ottobre alle ore 11 presso l’Auditorium di Casa della Musica

Sarà dunque l’occasione per offrire uno spaccato dell’iter creativo dell’opera Nerone, che ha accompagnato Arrigo Boito per gran parte della sua vita e che lo ha visto nel doppio ruolo di librettista e compositore: Archivio Storico Ricordi, considerato il più importante archivio musicale privato al mondo, oggi ospitato nella Biblioteca Braidense di Milano, conserva un’ingente e quasi unica quantità di materiali legati al Nerone: dagli splendidi bozzetti, recentemente restaurati, ai 160 figurini e alle tavole di attrezzeria, tutte opere straordinarie di Lodovico Pogliaghi, dai contratti alla corrispondenza, dalla rassegna stampa alla partitura con interventi di Toscanini, alle fotografie e molto altro. Una ricca collezione, che permetterà sempre nuovi studi su un’opera, la cui prima assoluta fu ritenuta all’epoca il più grande evento artistico dell’anno.

Boito comincia ad occuparsi del Nerone nei primi anni 60 dell’800, ma l’opera andrà in scena postuma nel 1924. A seguire da vicino questo cammino creativo boitiano troviamo presente l’editore Ricordi nelle persone di Tito I, succeduto al padre Giovanni fondatore della Casa, suo figlio Giulio, la figura di maggior spicco, quindi Tito II che gli successe nel 1912, fino ai gerenti Renzo Valcarenghi e Carlo Clausetti, che assunsero la guida dell’azienda dal 1919.

La prima assoluta di Nerone fu al Teatro alla Scala la sera del 1° maggio 1924 a sei anni dalla scomparsa di Boito, che lasciò l’opera incompiuta, ed ebbe luogo grazie ad Arturo Toscanini, che oltre a dirigerla, dedicò insieme ai compositori Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini molto del loro tempo per rendere l’opera eseguibile.

Contemporaneamente al lavoro musicale iniziò quello legato all’allestimento scenico. Al celebre artista Lodovico Pogliaghi, cui si deve fra l’altro una delle porte del Duomo di Milano, fu affidata la creazione di scene e costumi, realizzati seguendo esattamente le indicazioni fornite dallo stesso Boito, che nel corso degli anni aveva raccolto una ricchissima e completa documentazione storica.

Durante la lunga genesi del Nerone Arrigo Boito continuò anche l’attività di traduttore e di librettista, ricordiamo i testi per Amleto di Faccio (1865), La Falce di Alfredo Catalani (1875), La Gioconda di Ponchielli (1876), Ero e Leandro di Giovanni Bottesini (1879), il sodalizio con Giuseppe Verdi iniziato con il rifacimento di Simon Boccanegra (1881) e proseguito con Otello (1887) e Falstaff (1893), senza dimenticare la versione rinnovata di Mefistofele (1875), l’altra opera musicata da Boito.

Alcune lettere dello stesso Boito, di Giulio Ricordi, di Verdi e di altri testimoniano il lungo cammino del Nerone fino alla prima scaligera.

A documentare il passaggio dall’autografo musicale all’edizione a stampa sarà esposta una lastra originale della partitura con i punzoni utilizzati dagli incisori di Casa Ricordi, nel loro lungo e paziente lavoro manuale di trasposizione dal manoscritto alla stampa.

L’antica Roma e i suoi personaggi rivivranno nelle tavole, a colori e a carboncino, realizzate da Lodovico Pogliaghi: si potranno ammirare i figurini di Nerone e Simon Mago accostati alle foto dei rispettivi costumi indossati dai primi interpreti Aureliano Pertile e Marcel Journet.

Si potrà seguire non solo la preparazione dello spettacolo, ma anche la pubblicità che circondò l’evento, come i numeri unici delle riviste dell’epoca usciti in occasione della prima, gli articoli apparsi nei giorni precedenti e alcuni titoli dei giornali all’indomani del successo inaugurale, ma anche delle successive rappresentazioni, che videro Nerone nei teatri non solo italiani, ma anche esteri. 

L’iniziativa viene realizzata sotto l’egida del Comitato Nazionale Arrigo Boito, ed è inserita nell’àmbito del programma di manifestazioni Verdi Off del Teatro Regio di Parma.

Nell’àmbito delle celebrazioni che il Comitato Nazionale istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dedica ad Arrigo Boito, l’Università di Parma - Dip. DUSIC - Unità Arte, Musica e Spettacolo propone importanti iniziative, tra cui le giornate di studio, dal titolo Nerone e dintorni – Arrigo Boito e il culto dell’antichità romana tra XIX e XX secolo, che avranno luogo martedì 8 e mercoledì 9 ottobre, sempre presso la Casa della Musica, con la direzione scientifica del Professor Marco Capra, membro a sua volta del Comitato Nazionale Arrigo Boito.

La mostra sarà visitabile, dopo l’inaugurazione di sabato 5 ottobre, dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18, con ingresso gratuito, e saranno programmate visite guidate e laboratori didattici per le scuole e le famiglie.

 

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