Sala del pianoforte

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SALA DEL PIANOFORTE

I compagni di viaggio 

Nel corso di una carriera che ha pochi confronti per durata, intensità e grandezza di risultati, Toscanini affrontò un repertorio sterminato, dirigendo le più grandi orchestre sinfoniche del mondo, nei maggiori teatri d’opera, insieme ad alcuni dei più celebri solisti e ai cantanti più famosi del teatro lirico internazionale.

In questa stanza vengono raccolte testimonianze riguardanti i due compositori che sono stati il binario principale lungo il quale si è svolto il suo cammino di musicista: Verdi e Wagner. Insieme a loro un ruolo molto rilevante, sia per l’amicizia che li legò, sia per le importantissime occasioni in cui il legame si finalizzò in un avvenimento musicale, ebbe Giacomo Puccini, del quale Toscanini diresse le prime assolute de La bohème, La fanciulla del West e Turandot.

A fianco dei grandi compositori ecco anche quei grandissimi interpreti che, sotto la bacchetta di Toscanini, formarono insuperabili cast: da Aureliano Pertile, “il tenore di Toscanini”, l’artista che forse meglio di ogni altro seppe interpretare la volontà musicale del Maestro, a Lotte Lehmann ed Enrico Caruso. E poi ancora Renata Tebaldi, Toti dal Monte, Claudia Muzio, Rosetta Pampanini, Titta Ruffo, Tito Schipa, e via via altri grandi cantanti: un firmamento che raccoglie i più grandi interpreti del teatro d’opera della prima metà del Novecento.

Ad impreziosire questa carrellata di testimonianze, il frac usato da Pertile in concerto (lostesso che indossa nel quadro di Lajos Markos qui esposto), il costume del Nerone di Pietro Mascagni con sopra una caricatura di Ferdinando Autori. Il costume di Jago appartenuto ad un altro dei grandi interpreti toscaniniani, il baritono Giuseppe Valdengo, e il costume di Lohengrin indossato dal tenore Pietro Zeni. Infine, il pianoforte sul quale Aureliano Pertile e Arturo Toscanini lavorarono nelle tante occasioni che li videro insieme alla Scala.

 

PIANO ROOM

The travel companions

During a career that has few comparisons in terms of duration, intensity and magnitude of results, Toscanini had faced an immense repertoire, conducting the greatest symphony orchestras in the world, along with some of the most famous soloists and the most famous singers of the international opera houses.

Testimonies about the composers - Giuseppe Verdi and Richard Wagner - who were the main track along which the path of "Toscanini-musician" has unwound are gathered in this room. Together with them, a particularly significant role was played by Giacomo Puccini - both for the friendship he shared with the Maestro, and for the very important occasions in which this bond was finalised in a musical event, like the conduction of Toscanini at the opening nights of La bohème, La fanciulla del West and Turandot. Alongside the great composers, the extraordinary performers who formed unequalled casts under his baton: from Aureliano Pertile (the "tenor of Toscanini", the artist who perhaps better than any other was able to interpret the musical will of the Maestro) to Lotte Lehmann and Enrico Caruso. And again Renata Tebaldi, Toti dal Monte, Claudia Muzio, Rosetta Pampanini, Titta Ruffo, Tito Schipa, and gradually other great singers: a firmament that brings together the greatest performers of the opera house of the first half of the Twentieth century.

To embellish this roundup of testimonies, the tailcoat wore by Pertile in concert (the same he wears in the painting by Lajos Markos displayed here), the costume of Nerone by Pietro Mascagni with a caricature by Ferdinando Autori on it. The costume of Jago belonged to another of the great interpreters of Toscanini - the baritone Giuseppe Valdengo - and the costume of Lohengrin worn by the tenor Pietro Zeni. Finally, the piano on which Aureliano Pertile and Arturo Toscanini had worked on the many occasions that saw them together at La Scala.

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